
Nota Introduttiva di
Dialoghi mentali con persone fisicamente vicine o lontane per mezzo di espressioni poetiche, di racconti, articoli concernenti diverse problematiche del mondo contemporaneo liberamente accolte, filtrate, elaborate, criticate.
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Stando nel cerchio d'ombra
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Rottamazioni
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Colpita da un odore penetrante e repentino che aveva invaso la “lolla”, mi
avvolgevo meglio nel drappo guardando dai buchi dei nodi che fissavano le
roselline. Snif snif; fango di gora e feccia di vino. Snif snif,
sigaro toscano e muffa. Snif snif, cacca di pecora e piscio di gatto … Dietro
zia Dora, che emergeva dalla mescita forbendosi le mani sui lembi della
pettorina e chiamando a gran voce la madre, sopraggiungeva lui, zio Ernesto.
Caracollava nello spazio libero, improvvisamente angusto della “lolla”, come un
cinghiale appena sbucato da una forra, volgeva attorno il suo muso scuro e
irsuto di setole rosse grugnendo a gran voce: “Bona festa, gomai Annetta!” e, adocchiata libera la colonnetta
portaoggetti, vi deponeva con inattesa delicatezza un piccolo cesto coperto di
frasche. Poi si voltava e vedendo il mio corpo infagottato bofonchiava: “Gesus! Unu pippiu dromìu” e, quasi di
scatto, senza aspettare risposta, con un rapido dietro-front si precipitava giù
per i gradini appena guadagnati. Zia Dora gli andava dietro strillandogli di
fermarsi, così che nonna Annetta, messa sull’avviso dal vocio, irrompeva da
sinistra per la porta della cucina marciando sulle sue alte polacche, una cocca
del grembiule sollevata su un fianco, pronta a bloccarlo. Dovendo inseguirlo,
lo chiamava a mezza voce in modo imperioso.
Dialoghi mentali con persone fisicamente vicine o lontane per mezzo di espressioni poetiche, di racconti, articoli concernenti diverse problematiche del mondo contemporaneo liberamente accolte, filtrate, elaborate, criticate.
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