Come di
passi una fuga
lungo androni
di niente
sdrucciolano
fabulazioni -
senza memoria
di senso -
s’affrettano verso
fine e fini-
occlusi
oppure
no -
indefinibili
forse
-
fradice di razionali
forme
e fori
casualmente fuse
in croci
di ramaglie conturbate
da estasi
selvagge
sotto croste di licheni
ispessite
di stanca vecchiezza
esauste
sorde
ai richiami dei venti
singhiozzanti
nell’asmatico flusso
delle antiche
lune
affogate nei pozzi
o assiderate
nella brina
che martirizza i germogli
Noticina - Il testo non è recente, ma lì ritorno per l'afflizione del troppo dire fuori dal senso. Tuttavia la parola, con senso o senza senso, è condizione di esistenza umana. Ringrazio Wrog, laboratorio politico e zona freestyle per i suoi interessanti articoli su scrittura e temi letterari. mi sono permessa di usare l'immagine qua sopra, che trovo bellissima e... parlante! (BM)