Il chiasso del mondo e della gente
(usiamo lamentare) ci avvolge e ci distrae -
eppure proprio noi - che siamo la sorgente -
per comodo egoismo le assegniamo
una Fonte – di natura e meriti divini -
da cui scaturiscono i differenti destini
della colorata e varia umanità.
Qualche soggetto s'affaccia
alla pupilla del suo dio contando
un po’ sulla propiziazione accorta
accumulata dai suoi avi
per aver infierito meno sugli schiavi
ed ora completa in moneta la sostanza
per avere in terra e in cielo
la certezza d’abitare un'alta stanza.
La sorte si prospetta ancora buona –
avendo esperito agio e salvazione -
alla categoria dei benpensanti
agiati che si reputa innocente
ed è convinta che il buon dio –
fermo e paziente sulla soglia dell’estuario
l’aspetti sorridente e persino un po' gregario.
Accenna ad arretrare un po’ negli alti Elisi
per accordare altri svaghi secolari
all'uomo tale - diciamo non probo
ma all'apparenza moderato -
regalandogli altra scorta di buon fiato.
I pochi malpensanti – per davvero
pochi onestamente dichiarati –
fanno a buon diritto patti con i diavoli -
anche patti capestro per i diavoli indigenti -
ma a fini pedagogici ... diciamoli innocenti
Ben altri accordi fanno con entità eminenti
con cui concertano porzioni e stili di potere
in raffinate sale d’ipogei pressurizzati
in elisi terracquei d’incenso profumati.
Per le diavolerie di serie
basta la luce del sole
le terrene risorse e gli umani sudori.
A strangolare “i costi del lavoro” –
travestimento anodino del mostruoso
scarto tra le classi - e “dare ossigeno all’economia”
– privatissima
accumulazione -
lavora anonimamente la Concorrenza
che risulta efficacissima nel limitare
il tempo della vita alle misere persone.
Molte isolate – altre in groviglio
s’assiepano anzitempo alla divina Foce -
trovandosi svuotate del gheriglio
vanno esibendo i rinsecchiti gusci
della consunta primigenia noce …
Per un dio solo? Esorbitante numero di bucce!
Meglio di ogni dio lavorano i marosi -
Con più efficacia estrattiva opera
la virtù schiavistica di paramafiosi -
businessman camerati di Soloni
addetti al compito di
pareggiare
il saldo dell’occulta ottima resa
con l’imprescindibile logica d’impresa.
Avviene anche così – il passo pare lieve -
che di coloro deputati a
vita breve
non si pensa poi un gran bene –
anzi si pensa abbiano anima da iene:
non tutti – no! - ma più d’uno certamente
per rabbia accenderebbe – come niente –
un falò di frasche – a scoppiettare ardente -
per friggervi sopra senza rimorsi e in fretta
il più meschino dei tanti concorrenti.
Così colui che sulla fiaba dell’accesso ai cieli
ci aveva posato un poco la
berretta –
con la sola ostilità del fraterno sentimento
non si guadagna l’eternità d’inferno -
avendola già vissuta sulla terra -
ma si gioca il placebo divino immantinente
avendolo appena scorto come espressione
di rassicurante e collusivo compatimento.