sabato 28 ottobre 2023

Verbi e di-verbi: Lettera al guerriero - di Bianca Mannu in Sulla go...

Verbi e di-verbi: Lettera al guerriero - di Bianca Mannu in Sulla go...:   Un desiderio d’alba nuova congelato nell’intima sutura del corpo con la mente sanguinando vive in quest’adesso di polvere - di sab...

Lettera al guerriero - di Bianca Mannu in Sulla gobba del tempo (antologia di 4 Autori -2017)

 


Un desiderio d’alba nuova

congelato nell’intima sutura

del corpo con la mente

sanguinando vive

in quest’adesso di polvere - di sabbia -

di voci abbaianti e grinte ottuse -

di cieli infranti precipitare orrendamente

su ogni palpito di vita

 

L’ora e il suo futuro - diamante nero -

ritorna simile al passato

come se quel suo orrore

non potesse trovare sepoltura

ma coprisse maledicendo

dal suo marcio sudario

ogni fraternità possibile

Tempo presente: luogo dell’assurdo

 

Si sopravvive - quando si sopravvive -

come in un cattivo sogno -

quasi che le ragioni postume

di coloro che non poterono mostrarle

si fossero animate nei viventi

come sete d’ inestinguibile vendetta

contro chi forse

altre colpe coltivava

contro chi non traeva dalle ecatombi

giovamento

 

Un’ingiustizia enorme pretende acquetarsi

in omologa ingiustizia

Per questa via il tempo della vita

- d'ogni vita - 

rimane incatenato all’angoscia del possibile:

coltivi la paura e la stordisci

danzando il sabba della morte

 

Quando il silenzio tornerà nella canna

del tuo mostruoso carro

o dentro la fusoliera del tuo moderno bombardiere -

quando il silenzio salirà dai cimiteri -

sarà ancora la voce flebile del vento

a farti tremare di paura

o guerriero d’una cattiva patria.

 

 Nota - Qualche gruppo ha tentato di usare la posizione antimusulmana di Oriana Fallaci come vessillo pro Israele nella guerra di ritorsione anti Palestina/Hamas  in corso. Errore.   Ogni Autore scrive più e meglio di quanto la sua emozione e posizione momentanea consentano. Israele assomiglia molto, oggi, a una repubblica confessionale con evidenti venature suprematiste. Le Volontarie e i Volontari pro Palestinesi poveri (impoveriti e defraudati) assomigliano molto alle dame di carità inglesi verso operai e operaie durante la seconda fase di industrializzazione, cioè una facciata salva cattive coscienze.

Mi documento sul sito “Open Edition”- Journals sulla posizione della Fallaci nel suo libro

Trascrivo il seguente passo   

"Nonostante il carattere persistente e duraturo del mito del guerriero, Fallaci lo scompone con l’arma del logos ovvero dell’argomentazione razionale e logica. È un compito attribuito in maniera corale, oltre che all’autrice stessa (narratore) e all’intelletto in generale (figura del Professore, emblema dello studioso). Inoltre, hanno voce in capitolo alcuni importanti rappresentanti dell’esercito stesso nonché, cosa interessante, gli individui marginalizzati e periferici sia nella struttura romanzesca sia quella sociale (soldato omosessuale e soldati semplici). La decostruzione del mito del guerriero si effettua per mezzo di alcune strategie quali la critica della guerra contrastata dall’elogio della vita, la contestazione della professione di soldato e la messa in ridicolo del culto del fallo, strategie che ora si cercherà di analizzare." 

La "cattiva patria" è la mitologia che anima le "ideologie patriottiche" di tutti i quadranti del pianeta. (bm)

 

martedì 10 ottobre 2023

ARSA in Dove trasvola il falco Ed.Thoth - Bianca Mannu

 Arsa



Arsa e  muta pencola

fuori dal tempo

una larva di storia

tra schegge  e scorie

                                        incompatibili

 

                                Come un fuori  la guardo

                            devastarmi dentro

                            col calcagno di fuoco

                        premuto

                         sulla  mia leggerezza


   
          



  

lunedì 2 ottobre 2023

Vertigine - graffito in Quot dies - Bianca Mannu

 VERTIGINE

 

Ritagliava uno spazio

d’orrore euclideo

sotto i passi …

Come un pane,

azzimo e raffermo,

il colle, camuffato

nella precarietà perenne

dei nuovi abituri,

di colpo mostrava

- sfacciatamente glauca -

la mollica a perpendicolo

su un fondo d’acqua

ruvida di sassi

verdemente lanuginosi

d’umida vecchiezza.

In quell’iride cieca

precipitava per l’aperto ciglio

un’angusta misura d’assoluto:

obliqua aleggiò l’ombra

d’un possibile volo …

- Un balzo, poi … più niente.

E la madre, grande,

si stagliò nera sull’orlo

e follemente giocò

con la vertigine bianca

della bimba senza gridi.