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domenica 25 aprile 2021

Per sottolineare e ricordare il senso e il significato di Resistenza - a cura di B. Mannu


 Per Adolf Eichmann  

Corre libero il vento per le nostre pianure,   
Eterno pulsa il mare vivo alle nostre spiagge.
L’uomo feconda la terra, la terra gli dà fiori e frutti:
Vive in travaglio e in gioia, spera e teme, procrea dolci figli.

… E tu sei giunto, nostro prezioso nemico,
Tu creatura deserta, uomo cerchiato di morte.
Che saprai dire ora, davanti al nostro consesso?
Giurerai per un dio? Quale dio?
Salterai nel sepolcro allegramente?

O ti dorrai, come in ultimo l’uomo operoso si duole,
Cui fu la vita breve per l’arte sua troppo lunga,
Dell’opera tua trista non compiuta,
Dei tredici milioni ancora vivi?

O figlio della morte, non ti auguriamo la morte.
Possa tu vivere a lungo quanto nessuno mai visse:
Possa tu vivere insonne cinque milioni di notti,
E visitarti ogni notte la doglia di ognuno che vide
Rinserrarsi la porta che tolse la via del ritorno,
Intorno a sé farsi buio, l’aria gremirsi di morte.

Primo Levi - 20 luglio 1960


MEMORIA

Gli uomini vanno e vengono per le strade della città,
comprano libri e giornali, muovono a imprese diverse.
Hanno roseo il viso, le labbra vivide e piene.
Sollevasti il lenzuolo per guardare il suo viso.
Ti chinasti a baciarlo con un gesto consueto.
Ma era l’ultima volta. Era il viso consueto,
solo un po’ più stanco. E il vestito era quello di sempre.
E le scarpe eran quelle di sempre. E le mani erano quelle
Che spezzavano il pane e versavano il vino.
Se cammini per strada nessuno ti è accanto,se hai paura nessuno ti prende per mano.
E non è tua la strada, non è tua la città.
Non è tu a la città illuminata. La città illuminata è degli altri,
degli uomini che vanno e vengono, comprando cibi e giornali.
Puoi affacciarti un poco alla quieta finestra
E guardare in silenzio il giardino nel buio.
Allora quando piangevo c’era la sua voce serena.
Allora quando ridevi c’era il suo sorriso sommesso.
Ma il cancello che a sera s’apriva resterà chiuso per sempre.
E deserta è la tua giovinezza, spento il fuoco, vuota la casa.

Natalia Ginzburg


 Uscì la primavera

 Uscì la primavera dall’oscura/ notte d’aprile e rivedemmo il giorno./ In Piazza Tricolore, tutti intorno/ alla vecchia bandiera, i patrioti /— popolani ragazzi visi ignoti —/ uscivano dai libri delle scuole, dalle Cinque Giornate incontro al sole/ della mattina, incontro agli operai.

 Alfonso Gatto


NON PIANGERE COMPAGNO

Non piangere, compagno,
se m’hai trovato qui steso.
Vedi, non ho più peso
in me di sangue. Mi lagno
di quest’ombra che mi sale
dal ventre pallido al cuore,
inaridito fiore
d’indifferenza mortale.
Portami fuori, amico,
al sole che scalda la piazza,
al vento celeste che spazza
il mio golfo infinito.
Concedimi la pace dell’aria;
fa che io bruci ostia candida, brace
persa nel sonno della luce.
Lascia così che dorma: fermento
piano, una mite cosa
sono, un calmo e lento
cielo in me si riposa.

Davide Laiolo -Ulisse

Nota - Ho scelto queste fra le molte, tutte ispirate e bellissime, perché mi è parso giusto privilegiare testi di media lunghezza appartenenti ad alcuni di coloro che vissero sulla pelle la tragedia. Questi pochi prescelti parteciparono personalmente e secondo il proprio credo morale e politico alla lotta partigiana con impegno diretto e con scritti; e soffrirono nella vita le conseguenze di quelle situazioni terribili.

Primo Levi è stato partigiano. Catturato, visse il terribile internamento ad Auschwitz da cui tornò molto provato e fece della testimonianza lo scopo della sua vita.

Natalia Levi Ginzburg, di famiglia ebraica antifascista, moglie di Leone Ginzburg, intellettuale antifascista, morto nel '44 in seguito alle torture fasciste subite in carcere.  

Alfonso Gatto, intellettuale e poeta napoletano oltre che partigiano, le cui poesie dedicate alla Resistenza stanno per essere pubblicate e sono rimaste finora inedite.

Davide Laiolo, di estrazione contadina, nutre ambizioni  intellettuali. Attratto dall'ideologia fascista a cui aderì, scelse la carriera militare fino a quando nel momento cruciale della guerra( 25 luglio 1943, caduta del regime) decise di guadagnare la clandestinità contro l'incombente rafforzamento dell'Asse nazifascista sopra il suolo italiano. Scrisse anche "Il voltagabbana". 

Internet offre notizie e possibilità di approfondimenti. (B.M.)