venerdì 17 febbraio 2017

Una gradita corrispondenza con ANTONIO ALTANA - appassionato poeta sardo logudorese

Nota di Bianca - Sarda del Sud, so ben poco dei vari idiomi dell'Isola e delle "Isolette". Sono un'inguaribile italofona, di cui non accampo né lode né biasimo. Fu mio padre a cantarmi il sì che suona, lui, internazionalista, così innamorato dell'italiano e dei suoi grandi artisti.
Non è certo la prima volta che io e Antonio Altana entriamo in corrispondenza. E certo di ciò - faccio per dire - m'incolpo, visto che sono io a propormi a lui, e non solo a lui, come autrice di testi e stampe, cerino che si accende e si spegne, come tanti, nella grande Babele  telematica. E lui, lettore attento, mi gratifica da poeta qual è. E allora io, per un verso, mi fregio dei suoi doni per dare più corpo alla mia minuscola fiammella letteraria; per altro verso, tentenno e non sono ancora capace di dare una risposta netta alla domanda: ma, se scrivesse sonetti irriverenti verso i tuoi testi, li pubblicheresti nel tuo blog?  Tergiverso un po', ma poi rispondo: . È l'esca di eventuali colloqui a più voci ad attirarmi comunque.  E poi c'è di mezzo il mio mini-romanzo, Camilla.  Mi spiace che non se ne sia detto neppure male. Tale sono!
Si noti nei versi sottostanti, tanto nell'idioma logudorese (originario) quanto nella traduzione italiana (dell'Autore stesso) il perfetto rispetto dell'incatenamento delle rime in entrambe i sonetti. Ciò indica che A.Altana prende le distanze dalla propensione in voga, in cui peraltro mi riconosco: quella che dismette le forme classiche a favore del verso libero, il quale può mascherare il semplicismo e persino l'imperizia linguistica, appiattendosi su un parlato che restringe i riferimenti concettuali al vissuto lessicale più immediato e superficiale. Per converso, l'ossequio formale può produrre, specialmente nelle traduzioni, delle torsioni lessicali, sintattiche e di senso, che nuocciono  alla duttilità espressiva.   
Il ventesimo secolo - senza calcolare notevolissimi annunci -  ha conosciuto la destrutturazione delle forme cristallizzate, nella pittura, nella scultura, nella musica, nella letteratura (poesia e prosa), nella danza, nel pensiero filosofico, nei modelli delle varie discipline scientifiche spesso antesignane di inaudite trasformazioni...



Da Antonio a Bianca

Apo acabbadu de leger "kamilla" e ti fato sos prus bellos cumplimentos. Unu libru chi sues e ingulles chena tind'abizare. Unu libru chi afrontat sentidos de rara bandizada e trama a unicu tratu chi custringhet medas bortas su letore a assaborare licuras fora dae su cuntestu pro menzus tratrenner ritmos e gustu. Gai apo detzisu de ti fagher immodestu unu sonete cun sa tua (pretesa) solita traduida, isperende chi ti aggradet.





Camineras de ischidu

Lùghida caminera de sentidu
intrigada tra litos e bujores
sìrigat bida cun licos sapores
e giamat alas pro bi fagher nidu

Paralinfa e bandida de dolore
in èdola s'arrundu trobeidu,
tramas e de cussu ch'as bestidu
no as ischirriadu su minore.

Linfa bidale dae ramos sicos
sues e solves ferta abbeddiada
e astras brios cun buddidos ticos

Ses tue caminera islacanada
pro dare ponte, arrundu cun aficos
e a dulche amore edonica venada


                      




Ho finito di leggere “Camilla” e ti faccio
i più bei complimenti. Un libro che assorbi e divori quasi senza accorgerti. Un libro che affronta tematiche  inconsuete, con una trama lineare che talvolta induce il lettore a rileggere passi estratti dal loro contesto per cogliere meglio ritmi e stile. Così ho deciso di comporre e donarti un sonetto accondiscendendo anche alla tua solita pretesa di averne la traduzione. Spero che ti piaccia. (L'audacia premia i forti, si dice. Così, a lume di naso, Bianca ha tradotto.)




Sentieri del sapere (traduzione di A. Altana)

Luminoso sentiero di passione
 groviglio tra le selve del far sera, 
germoglia vita farcisce la sfera
e chiama l'ali al nido che dispone.

Bandita e paraninfa, una brughiera 
dell'edera rifugio, opposizione
trami e, nell'ordito il tuo alone
 brilla di viva luce alla raggiera.

Linfa vitale dalle gialle foglie
 suggi e dissolvi le brinate pene
e brio congeli con roventi doglie.

Tu il sentiero, né muri né catene 
per dar ponti, riparo, porta e soglie
e dolce amore edonico tra vene.


sabato 11 febbraio 2017

Effetto notte - inedita di Bianca Mannu

Effetto notte

Col piovasco
precipita
la notte sul quartiere
inzuppato di ogni inadempienza
Tra spezzoni di buio
detonante malumore
sembra l’acqua erompere
dai globi dei lampioni
e scagliarsi in moltiplicate schegge
destinate a guizzare
dentro le pozze generose
in cui rimbalzano
inferocite
le lune basse
dei fari -
a breve rari
A salti fuggono
senza discutere -
solitari - sotto i cappucci
simili a girini spaventati -
pochi umani

Del magro Natale
che aleggiò larvale
in questa piaggia
non è rimasta traccia
nelle insegne miopi
e niente che erompa
nelle follie del Carnevale

Sembrando saggia
si chiude negli alloggi
la gente
a litigare sul grado
delle urgenze da negare
a lacrimare
sul costo delle utenze
ad affondare
nel non-senso
dell’esistere …

Come sputata quaggiù
da un fato
onnipotente e insano -
interroga maghi
e sogna un Leviatano -
nemica di sé
e dell’altro più dannato:
lo vuol respinto oltre
- oltre i confini del patrio steccato.