mercoledì 27 gennaio 2021

Giornata della Memoria : In quadri - inediti di Bianca Mannu


 Nota - La documentazione storica, la letteratura e la poesia, (per il tramite dei suoi grandi Testimoni - cito per tutti Primo Levi), la pubblicistica sulla ricerca storica, la cinematografia, il teatro, la riflessione filosofica, la musica (col ricupero e la diffusione di quanto anche in condizioni di prigionia si produsse e fu memorizzato) sono la materia fondamentale su cui fondare la nostra memoria. Le Istituzioni statuali hanno il dovere di valorizzare ulteriormente e diffondere tali produzioni, così come di cercare nella contemporaneità i nessi viventi con quella memoria. E ciò viene fatto, malgrado le costrizioni della pandemia. 

Ma l'esercizio della memoria non può essere un rituale volto al passato. Ci sono, nella nostra vita quotidiana tutti i motivi per la nostra vigilanza sulle Shoah del momento presente, che sembrano e non sono meno orride, solo perché l'assetto mondiale attuale ha spezzettato le guerre e le persecuzioni e per un po' le porta sotto i nostri sguardi distratti, quasi incalliti alla sopportazione dei misfatti quotidiani. Chi sono gli espropriati, i perseguitati, le vittime designate del nostro tempo? Quelli che - nel tratto che i nostri occhi si prendono per tergere la sclera - sono già cancellati in un silenzio di spalle sollevate? Non si tratta di commemorare con poesie e racconti inventati per un contesto che risulta- ovviamente - appreso, distante dal vissuto immediato  e consegnato a una nicchia storica. E' troppo facile gridare adesso contro le leggi razziali del 1938! Ci sono milioni di bambini che muoiono di fame, che ammalano e che non possono essere curati, perché sembra primario il business dei medicinali... 

Che atteggiamento assumiamo, oggi, nei confronti delle diaspore che attraversano un'Europa quasi sorda e i suoi popoli chiusi nelle proprie paure e nei propri egoismi? Giorno della memoria è la coscienza critica da usare con lucida razionalità e cuore partecipe verso le inadempienze, le chiusure e gli affarismi del nostro tempo. Ricordiamoci che ci furono e ci sono molti gruppi etnici che subiscono quello che subirono ebrei, zingari, e altri popoli di diversi continenti, settant'anni or sono. 

Basandomi su questo genere di considerazioni e sentendomi concittadina dei viventi calpestati, non spezzo lance poetiche per quelli che già furono vittime e che, consapevoli, soffrirono e morirono affidandoci, col loro ricordo, l'impegno a non permettere repliche. Io mi chiedo che cosa o chi sono io, adesso, a chi mi voglio accostare, quali casi e ragioni hanno fatto sì che io sopravvivessi, senza meriti.

 Ecco, per chi voglia, la mia memoria di allora, testimone di quella casualità che decise fossi piccola  e fossi tra coloro che non furono oggetto di pogrom.         

1 - Quadri di storia patria 


Della razza iniziava appena la buriana
ma noi non avevamo il naso a uncino:
ci credevamo nati dal ceppo latino
e di entrare in Asse per virtù romana
 
Doti? Stimate meno che patacche
dal crucco  smargiasso - come poi si seppe –
che dopo il ‘18 si credette ariano
per stare al pari del bianco americano
 
Il nostro Lui - uscito maestro dalla scuola -
non volendo nel parlare parere fioco
gridò per un decennio a squarciagola
 
Fattosi di Cesare delfino e dux
s’insediò sopra tutti in alto loco
indi per poco fu maestro ai crucchi
 
E fu la guerra dei fascisti ciuchi.
Allora per forza toccò alla ciurma
degli animali sani bandir la schiuma
dei fascisti insani e cacciar dall'Italia 
cani nazisti e abbaianti crucchi .
 
2 - Quadri d’infanzia   

Io minuscola e presa in altra cura
immersa nel tempo di guaste stagioni
guizzavo sul suolo creduto a mia misura
sotto i baleni e in ambiti prigioni          
 
Un po’ di valle e un po’ di monte:   
uno sfondo per ubicare
il corpo mio d’infante
poco oltre il cortile familiare …
 
Più mitico ancora delle Colonne d’Ercole
il caso mi donò - con la voce paterna -
il “mare” in figura ed in parola nobile
con alone affettuoso di lucerna.
 
Per essa - dipinta come la madia
d’azzurro innocente giù in cucina –
s’apri di valli una felice Arcadia
sparsa di gente quieta e cittadina.
 
Un boato lacerò questa mia fola.
Dal cielo: “Bombe!” urlò tra la gragnuola
fuggendo a frotte scalza nella notte
la gente ansante verso boschi e grotte.

Me spaurita - issata su due braccia -
presi sonno come legno sul mare  -
sparso di fuochi e guizzi di lampare -
che col silenzio cedeva su bonaccia.

Nella veglia a sprazzi ricordavo
confusamente di tremare
spiando in cielo false stelle 
e l’aria ascoltando paventare
l’arrivo alto e orrido  di quelle!

 
 
3 - Ciò che resta …

Esistere per noi e me
- scarsi di corpo e magri indizi
d’anima in un culo di mondo –
pur nell’oscuro spavento
di mire ed abusi detonanti
dagli inspiegati Altrove -
… esistere era bazzicare “liberi”
tra il brullo monte delle capre
e uno spicchio appena ilare di valle:
china d’erbe  sotto l’incombere -
ignoto e a strappi - dell’ inferno …
 
Era come antiche lepri esistere! -
o tortore o pernici o persino faine -
ignare di doppiette spietate tra le siepi …
Ad ogni schiocco era un filare a vanvera
a scrollarsi l’ottuso panico dal cuore
aizzato dalla memoria immemore
che calcola prima d’ogni matematica
 
Scansarsi per un riflesso tanto antico
da sembrar connaturato al vivo:
scansare fossi d’ombra
e sfuggire all’ammicco d’ogni luce
irrigidirsi al pulsare timido di foglie …
Scansarsi sempre  non sapendo da che -
mingere panico – ma credersi … salvati
nel dare uno strillo fuor dalla paura

Triste oggidì: apprendi con stupore 
che non bastò la fifa in quelle ore:
farsi eredi d’un archiviato figuro
è come battere fuori tempo
su uno scassatissimo tamburo.


giovedì 21 gennaio 2021

mercoledì 20 gennaio 2021

Malcontento also Solitudes for sale di Bianca Mannu

Noticina -Esito di molte scoraggiate riflessioni sull'attuale spappolamento sociale e culturale del momento, ripreso e rivissuto anche tramite i media e i social. Ho voluto, secondo il mio solito attuale, introdurre a modo di ironico refrain qualche balbettio maccheronico in inglese. Sembra che oggi  non si possa fare a meno di soffrire un po' in quella lingua o in una sua stortura. Ma quando si tratta di elementi esistenziali, ci deve scappare un lemma in idioma ancestrale. 

Malcontento

… Eh sì - bisogna fare i conti

con il caro-energia

con il caro-gas

e il prezzo dell’abba

di condotta …

A hundred problems and ... only

 

Dal tuo cellulare -

più assoluto dell’aria che respiri -

percorri abbuiata i litorali dei social

dove pulsano miasmi e marasmi

delle digestioni e delle indigestioni

contrapposte – robe da curve

da stadio universale

Solitudes for sale

 

Anche tu – incredula come già

fosti d’ogni miope devozione -

pratichi adesso il monadismo

agglutinata alla poltiglia

del  sedicente postmodernismo

Da sola non muovi mezza biglia!

Parteggi ai derby di tutti gli uguagliati

contro tutti … gli altri conformati

all’uguaglianza opposta

Ciascuno: alone for sale

 

Non si ha nulla appena in vista

non si percorre alcuna pista

né s’impasta alcuna pasta …

Si sta soli e - ad uno ad uno -

si è formata una  muraglia

parata contro la marmaglia

dell’omologa faglia antagonista

For sale – solitudes …

 

Nello “stare contro”  in ressa

-  visti così da una finestra -

pare quasi d’andare ad una festa!

Ma son guai per chi dai cori

tenti  staccarsi con “ma, signori”!

Dal nessuno  calpestabile

passa al niente evaporabile …

Povero! and... alone lies paved! (povero e solo giace asfaltato)

 

Lo  squarciagola cadenzato

ne fa strame in “inherit” stampato!

Tutto cessa in caratteri di stampa?

Macché! Invece - chi sa come?! –

ci lascia più d’uno in caratteri reali

anche lo scalpo con la zampa:

Go out of business!





.

martedì 19 gennaio 2021

Sa matana de sas dies=La fatica dei giorni - Altana e Mannu

N.- Un’atera donosa poesia istichida de versos prenos de sutzu chi nos istrinat Bianca Mannu, torrados in sarda undighina dae Antoni Altana.

Sa matana de sas dies

Portiscione de cudda

Incravada de rughe

in meriagu a suguzada brama

chi non cuntzedit nudda

a melodias de lughe

in rebotadas de abbusadu drama

tempu in filos de bau

cosit ribbas a ispau

in orijas diurnas che un’ama.

Dies chi s’assimizant

a ateras che giaos chi giaos fizant

in buca de mantessi

amprosa giaitadura

furisteras a chizas ispantadas…

sunt peressi peressi

rosarios de misura

bessidos in sas ribbas acutadas…

e paghe maleita

a isalenu e frita

cun mudores las tramat apedradas

tra seredda de ojos

in s’acuddala de rudes abbojos


La fatica dei giorni

Processione di giorni crocifissi

alla fretta meridiana del pasto

che nulla concede a melopèe

conviviali di drammi abusati.

Tempo contratto sul filo di bava:

crinale che incide e sutura

i due lobi coscritti del giorno.

Giorni somiglianti ad altri giorni

come chiodi ad altri chiodi

alla bocca della stessa chiodaia.

E, inospiti, sgranano …

Dissimile è il rosario dei pensieri

Sorti agli estremi taglienti …

… degli orli.

Una pace cattiva li esala

e li intesse di silenzi petrosi

con l’ansito assiduo degli occhi

inselvati in un “oltre” profano.

Da Quot dies- pag 6.






martedì 12 gennaio 2021

Irredenti - da Sulla gobba del tempo - di Bianca Mannu

 




Irredenti

 

Come rimessi  a nuovo - sutura ombelicale 

sensi sangue saliva voce

lobi del cervello e animali umori -

mi furono promessi giorni 

redenti dai ceppi del servaggio

 

Astucci - invece - pieni dei doveri dell’adesso

e condotti di ripetute negazioni

per il dopo e l’indomani

e tutti i giorni appresso

 

Mi transita in corsa - invisibile nume –

il nome “homo” evocato invocato

imprecato sprezzato strizzato

revocato spezzato senso della vita

 

E alla fine della fuga - scoppiata

in una sincope del tempo - animali morti

sono i giorni - intoccabili grevi ispidi

alla pelle-sudario anticipato

per sedizioni covate o sopraggiunte o riesumate

dal cuore rancoroso degli imperi

 

Alitava a fiotti - rigurgito di rancio -

dalla bocca contratta nel respiro

il vapore del tempo incatenato

all’inutile pulsare della luce

che mi accendeva il corpo

e ne inventava l’ombra sul mio deserto

irto di guerre e fraternità in conflitto

 

Ma più assoluto s’annuncia l’annullarsi

del tempo - troppo vasto e insieme nullo e repentino -

su una soglia senza segno di lutto

e senza voglia di resurrezione


Noticina - Affonda nel fango dell'usato il grido flebile di coloro a cui viene indicato il destino a margine. Sembra assurdo, ma con covid o senza covid (possibile ed augurabile), sembra naufragare l'assoluto bisogno di istituire una condizione di giustizia sociale. Si levano più furiose e aspre le strida di coloro che hanno sempre realizzato guadagni favolosi procurando il o approfittando del disagio altrui e spostando nell'ordine dei propri interessi le risorse di tutti. (B.M.)