venerdì 13 aprile 2018

PRIMA DELLA NOTTE - inedita di Bianca Mannu













         Prima della notte

Nuda d’ogni presagio
come dei panni al bagno
scivolo
sul tuo enigma
chiuso dentro una tastiera
che
mi torna e non mi torna
familiare.
Apre
ai tocchi
della mia mite indiscrezione
i solchi del respiro
quasi una luce
che si spanda e fugga
lasciandosi dietro
col sentore del gusto
la crisi dell’assenza
a patire in me per questo mare
che
di sé m’intride e m’avvelena
a prilli d’indicibile.
Se
 l’ebbrezza che asseconda il moto
deciderà
l’impatto come incontro
-né si sa chi con chi-
sopra il ciglio dell’onda
dentro l’occhio dell’istante
saremo forse
una
prima della notte.
 


Noticina- Luna e spini è una foto di un mio dipinto (acrilico su cartoncino nero) donato a mia sorella, Bruna che non c'è più. 

venerdì 6 aprile 2018

Un altro modo di aprire un libro di Maria Rosa Giannalia


Nota - Ecco siamo nella Sala degli Affreschi (ex convento dei Cappuccini a Quartu S. E. Ecco Maria Concetta Rosa Giannalia che introduce brevemente la silloge "Sulla gobba del tempo". Velocemente abbandona la pedana e seduta fra il pubblico, sollecita gli autori (Mariatina Biggio - Bianca Mannu - Carlo Onnis - Giuseppa Sicura) a dar conto, anche tramite lettura di alcuni testi della raccolta, del loro rapporto  con la poesia in generale, con la materia, il linguaggio, la cifra stilistica adottata nell'elaborare i loro scritti. Accludo il punto di vista di Maria Rosa sul tema Presentazione. (B. M.)





Penso che il modo più funzionale di presentare un autore e il suo libro, sia quello di dire l'indispensabile per far conoscere al pubblico la sua formazione e le sue letture. Eventualmente anche i suoi maestri se ne ha avuti; collocare il libro nel panorama contemporaneo e dare conto della tematica trattata. E infine invitare l'autore, con domande pertinenti, ad illustrare brevemente la struttura dell'opera. 
Ciò che riscontro, invece, è un'occasione, per i relatori, di mettere in vetrina se stessi, la propria cultura e preparazione, la propria retorica e il "guardate quanto sono bravo. Tanto bravo che vi dico io come dovete interpretare il libro e i personaggi, cosa dovete pensare, come dovete valutare".
E l'autore lì in un angolo ad annuire silente (e anche un po' insofferente).