l’anima schietta e alma di natura
senza un eccesso colmo di sciagura?
Com’è che fra le dita e soave penna
ti nasce calmo incontro d’acqua e vento
che intreccia nodi di giocoso intento
invece d’evolversi in empio sconcerto ?
Com’è che il lustro canuto della luna
come prece muta travedi d’angeli
che sfuma? Infra stelle: quiete divina!
Un niente d’aria in figure s’accoglie
come vaghe trame d’ali e lune
carpite al nulla e tramutate in canto.
Noticina. Sonetto in endecasillabi sciolti.
Mi verrebbe voglia di chiedere all'eventuale lettore: "Dove sta l'intruso?"
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