Sulle rive della Sprea
una piccola s’è persa
bianca
di capelli antica
ragazza.
Arcaica
e
così
Bianca
che
senza riconoscersi
si guarda
riflessa
sui lumi freschi
di globalizzazione
delle vetrine gotiche.
“Che fa lei qui
simile a una formica
stanca
che cammina a vuoto
da sette lunghi dì
come se le tornasse nuovo
aver lasciato il covo
e quel vaso
di cotto
dove a stento
alleva
una «begonia discolor»
laggiù
sul calcagno
dell’Isola
del Lapislazzuli mar?
Nel cuore della Prussia
si aggira un po’ perplessa?
Da questa
babilonia
di segni e di sentori crucchi
di tracce dei vecchi orrori
è sazia e
intormentita?”-
chiede a lei
la faccia mia
stranita
Scoccano
teutoniche
dal campanile a cuspide
maiolicato in
verde
le Stunden/Uhr
Brandenburger Tor
Stunden con punta d’or!
teutonicamente affiggono
a un cielo plumbeo
la brozea quadriga
della Valchiria
alata:
una Nike grexata
E ancora bronzi
sbronzi e
falsi ori
che mezzo mondo pianse
a incombere
tra il verde rabbuiato
su parchi e su giardini
curati con
germanico
puntiglio.
Ma alla formica in tour
i formicai stranieri
con vezzi
-dietro ai vetri-
di cortine
schiuse a cuore
su vasi
di finti narcisi
non destano stupore
Tranne l’ossequio
per le simmetrie geometriche
sono simili al suo
che invece
ostenta
una begonia rossa
sulla rozza cornice
del balcone
dove
i suoi
tramonti accesi
spiando va
infervorata e sola
Da lì
-ecco la nostalgia!-
almeno col
maestrale
vola
e non scrive cilecca
qualche sua
parola.
Noticina- Poesia? Sia pure, se credete. Scritta e rielaborata, a sprazzi, per quasi dieci mesi. Sono stata sollecitata alla sua pubblicazione qui, dietro al tanto discutere di Grexit, di Europa e Germania, specialmente di fronte al piglio dominatore di prussiana memoria, ma incapace di egemonia, dell'odierna leadership tedesca, come opportunamente esamina e sottolinea l'articolo di Ernesto Galli della Loggia nel Corriere. Non sono antitedesca, ma il mio breve viaggio, nella pur bella e verde e ordinatissima Germania, ha stimolato la mia auto ed etero ironia con un pizzico di sciovinismo verso la tanto universalmente maltrattata Sardegna. Aggiungo un doveroso ringraziamento per il mio prelievo dall'articolo del blog del glottologo Salvatore Dedola.
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