lunedì 30 luglio 2018

SUGGESTIONI MARINE di Bianca Mannu

 


Una lastra orizzontale dall’apparenza solida a fronte della cedevole resistenza  del suolo arenoso:  la civiltà rimane, anzi prosegue alle tue spalle la giaculatoria del suo insistere.
Il semaforo e quanto corre nel suo dominio è l’estuario dell’ultimo mezzo millennio. Te ne allontani con la fretta d’una scimmia perduta al branco, che la nuova goffaggine consegna a un andare da spiaggiaiolo impenitente, ma gravato dei trabiccoli del bagnante equipaggiato alla moderna guisa fai da te.
Ti difendi così dal “caro ombrellone”, risparmi sul caffè con la tisana in thermos e mantieni tranquillo il vecchio cuore.  
Equipaggiata di cintura galleggiante, antipanico per addomesticare il tratto marino delle tue frequentazioni, procedi alle “sedute” di terapia  salsoiodica con massaggio naturale … e non paghi il ticket, se escludi i costi per arrivare fin qui. 
Piantare l’ombrellone non è fatica da poco per una ottantenne, ma il bagno ristoratore cancella la fatica.  la promessa.    
Oggi poi hai fortunatamente trovato un parcheggio solatio per la tua la vecchia utilitaria, lì, 
proprio davanti al semaforo e a debita distanza  dallo scoscendimento franoso che costeggia lo stagno.
Adesso che hai occupato la tua postazione marina, puoi procedere alla lubrificazione antiraggi uv … Dai l’impressione di un vecchio uccello che si spollina, ma da un pezzo hai fatto pace con gli sguardi altrui. 
Dopo tutto, le prime ore sono dei vecchi: chi si appisola sotto l’ombrello, chi cammina o corre sbilenco sul bagnasciuga, chi tenta il bagno affrontando per gradi lo shock termico. Le donne mettiamo a bagnomaria le vene.
Ma oggi, stranamente il mare non c’è. Al suo posto una distesa biancastra in apnea. Un cielo (sarà cielo?) scialbo che non si sa dove cominci, perché l’immancabile profilo della Sella galleggia su vapori grigi. Nessuno in acqua.  Come in un sortilegio ogni moto è sospeso, persino i respiri, pensi. E aspetti.
Da oriente, dove il sole è appena una chiazza più chiara dietro tendaggi lattescenti,  si stacca un fiocco che volteggia … L’acqua, come per uno schiaffo a sorpresa dal sole denudato, ha un sussulto e un guizzo inspiratorio, si solleva cambia colore ed espira il fiato sulla riva. Il mare ha preso a respirare.     

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