martedì 26 maggio 2015

Poeti e parole

I poeti hanno a che fare con quanto  materialmente li tocca e li ferisce  e con quant'altro dai corpi espande come luce, ombra e forse onda, d' incorporea insistenza: parole e segni d'alfabeti gonfi di febbri e di affezioni atti a combinare innaturali matrimoni e figliare creature stravaganti, intrusive, inquisitorie, lesive,derisorie,  lenitive, subdole ed elusive, aguzze e taglienti per scapezzare la banalità indecenti di certi materiali ambienti per nulla o troppo ospitali. Anche versi suadenti per lettori frettolosi e diffidenti .
Mi consento il lusso con la gioia di rubare due poesie a due poetesse ignare e di aggiungervi  la mia per fare
un terzetto, un cibreino, un guazzetto, né di cielo né di mare.


La parola piccola di Angela Argentino

Io la cerco la parola piccola e scolpita
vigile nel silenzio.

Mi tira in cerchio
dentro un mal di testa
e sta lì
a me sola visibile.



Una voce da tempo di Giuseppa Sicura 

Una  voce da tempo 
mi cammina a fianco
penetra nera nei silenzi


impalpabile luna
segue la mia orbita
spande le sue fosche ombre

e intanto dentro me
ogni granello si  fa montagna
ogni ferita figlia
di cellula impazzita


Spettri     di Bianca Mannu

Spartirsi
nel talamo
la cecità del  buio
incapaci
di pensarsi nudi.

 Paura da ladri
sgusciando in sussulti
dal centro 
della notte soprastante
scendeva
per giacersi fra loro
già cadaveri

Che cosa
se non il vento della fuga
traeva
per la cruna del cuore
anime suicide
nel pozzo dell’oblio?


Post scriptum Il crescendo è casuale

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