Sogni. Fabbricavo sogni
lungo la soglia degli occhi
intanto che il sonno tardava
Balzava di colpo
il sonno indolente
sui costrutti negletti:
incompiuti frammenti
lasciati all’addiaccio
intanto che il sonno tardava
Balzava di colpo
il sonno indolente
sui costrutti negletti:
incompiuti frammenti
lasciati all’addiaccio
Nell’ombra residua -
al risveglio - pungenti
avvertivo le loro distanti
sporgenze incompiute
Gremita - la coclea uditiva
di zirli impazziti scoppiava
al risveglio - pungenti
avvertivo le loro distanti
sporgenze incompiute
Gremita - la coclea uditiva
di zirli impazziti scoppiava
a un soffio di piume
a pinza brandendo
quel niente sgomento
col pollice e un dito
appostato in foresta
di miei lunghi capelli
a pinza brandendo
quel niente sgomento
col pollice e un dito
appostato in foresta
di miei lunghi capelli
Alcuni dei molti abbozzati
castelli infilavo tra coltri
e su diacci cuscini
per ritrovarli la sera
accosciati e imperfetti
nell’identico freddo
di obliate lenzuola
coi velli di seta
disposti a corona
castelli infilavo tra coltri
e su diacci cuscini
per ritrovarli la sera
accosciati e imperfetti
nell’identico freddo
di obliate lenzuola
coi velli di seta
disposti a corona
Ma il sole insistente
chiamava anche me
come fuori dal nido
gli uccelli. Al solo
sobbalzo del buio
tornavo all’uso serale
dell’officina dei sogni
ma ero ancora
incapace di fare
quei sogni volare
chiamava anche me
come fuori dal nido
gli uccelli. Al solo
sobbalzo del buio
tornavo all’uso serale
dell’officina dei sogni
ma ero ancora
incapace di fare
quei sogni volare
Imbevuto di riti
e di giorni coscritti
e di giorni coscritti
tornava a scaldare
il mio corpo bambino
dei sogni d’ieri
inizi e giacigli
precipizi fasulli
ascese modeste
atterraggi campestri
su letti di spini e ginestre
il mio corpo bambino
dei sogni d’ieri
inizi e giacigli
precipizi fasulli
ascese modeste
atterraggi campestri
su letti di spini e ginestre
Non avevano volto distinto
i miei sogni così fabbricati
Non avevano odore né tinte
non avevano mani né pelle
facevano lunghi sbadigli
e il suono piccino d’uccelli
nel nido - quando la madre
li avvolge con lane e fuscelli …
i miei sogni così fabbricati
Non avevano odore né tinte
non avevano mani né pelle
facevano lunghi sbadigli
e il suono piccino d’uccelli
nel nido - quando la madre
li avvolge con lane e fuscelli …
Aveva breve gittata
il mio fiato bambino:
soffiava e soffiava
ma nemmeno riusciva
a scaldare sul fondo
il mio fiato bambino:
soffiava e soffiava
ma nemmeno riusciva
a scaldare sul fondo
Noticina-Dedicata a tutti i nessuno che sognano senza contenuti, sognano e basta, perché è il solo modo di sottolineare quel che resta della propria umanità.(BM)
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