giovedì 18 marzo 2021

Il fascino discreto della “competenza” da By Infosannio per B. Mannu

Nota - Ripropongo lo stralcio desunto dal detto articolo. L'ho trovato sommamente lucido, "pensato" e dissonante nello schiamazzo o nel refrain, ripetuto dal periodo postbellico a oggi, a mitologica conferma e lode del potere comunque gradito a "lor signori". Imperturbabili costoro a rivestirne e a rivestirsene, nonostante i registri delle P2 e tutte le menzogne e omissioni molto interessate dei poteri in auge, escludendo Giuseppe Conte e i pentastellati, che non erano dell'èlite, e a cui nulla è stato risparmiato. Il neolaureato potere tuttavia vacilla rispetto alle esagerate capacità, di cui è stato investito dai soliti noti, davanti al primo problema capace di inquietare le moltitudini e di disporsi come grido: il re è nudo! Non a caso la testata ha ritenuto di sottolineare la sua analisi riferendosi al film di Buñuel. 
Non pochi di noi, cittadini con peso specifico incerto, pensano alla razza di "competenti" che, dai posti di comando, ha riempito i registri della P2 e del malaffare, ha deciso il clima Paese e l'entità organizzata dei suoi lutti. (BM)

Il fascino discreto della “competenza”

  Ora, il problema che viene lasciato sotto traccia adottando questo criterio di “competenza” è che i soggetti che provengono da queste grandi istituzioni sono fatalmente degli insider, sono cioè soggetti che hanno potuto fare la carriera che hanno fatto perché hanno accettato il sistema esattamente per come si presentava loro, ne hanno onorato le regole, hanno mostrato affidabilità nell’incarnarle e implementarle, hanno obbedito agli indirizzi egemonici nell’impianto ideologico, si sono anche indebitati moralmente con altri membri del medesimo establishment, che ora sanno di poter contare su di loro.

Lodare i “competenti” in grazia della loro “eccellenza” e “rappresentatività” alla guida del paese significa in concreto incoronare non qualcosa di neutro e tecnico come la conoscenza pratica, ma qualcosa di ideologicamente ben definito, cioè l’appartenenza organica al sistema capitalistico internazionale e alle sue oligarchie finanziarie.

Lodare i “competenti” in grazia della loro “eccellenza” e “rappresentatività” alla guida del paese significa in concreto incoronare non qualcosa di neutro e tecnico come la conoscenza pratica, ma qualcosa di ideologicamente ben definito, cioè l’appartenenza organica al sistema capitalistico internazionale e alle sue oligarchie finanziarie.

Che l’alta borghesia italiana … sia di ciò entusiasta e ci tenga a farvelo sapere è nell’ordine delle cose … è sincero entusiasmo il loro … Che di ciò si entusiasmi la media e piccola borghesia, o addirittura la vasta maggioritaria distesa di chi lotta per tenere la testa sopra l’onda ogni giorno, beh, questo è un triste fraintendimento.  

 

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