Anche la voce - trafugata
nel guizzo perenne dell’istante -
sventola insonora
in una tristezza di memorie:
fumo che si disfa
e
mi cancella ogni riparo –
anche la pelle
Non l’ombra - ma l’intero silenzio
cade da un cielo senza stelle
come una polvere
a comprimere il respiro nell’affanno
che disconosce il suo destino
E mi complica l’agio
del trapasso.
Un sentire ferito di sdegno che implode.
RispondiEliminaSempre felicemente obbligata per le tue notazioni: sono ossigeno.
Elimina