La condizione umana dei Nessuno che frequentano il Presente
Col solito giro di
chiave
Il
solito giro di chiave
parendo
atto decisivo
di
lungimirante prudenza
degrada
a gesto di scongiuro
con
rinnovo a scadenza
di Sicurezza alcuna - un cane finto
accucciato
sopra lo zerbino
dove
il mio vizio si converte
in gioco all’inganno
del
tempo sulla sorte - ogni sera -
prima
di andare in braccio
alla
mia piccola morte
Il fermo dello scrocco
scatta
a sanzione della Solitudine
che
circola da padrona
in
ogni mio ambito -
che
mi sfida sorniona
balzando
dall’andito
fino
alla mia poltrona -
che
mi insegue persino
sull’avvallo
del mio capo
e
il suo naufragio mattutino
La
“nata per accogliere” - sciupata -
reclama
con premura
nuova
veste
nel
caso che - il cielo lo volesse! –
un
agognato ospite
si
degnasse - per le feste –
di
essere quarto con me
con
la mia Solitudine bisbetica
e il
mio Guardiano di stucco
sul
grembo suo bacucco.
Noticina- Ringrazio i siti che mi hanno offerto in prestito le loro graziose e insostituibili immagini.(B.M.)
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